RICORDO DI I6AEN

                                                   

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RICORDO DI DARIO SMALDINO

I6 AEN, UN NOMINATIVO CHE NON DIMENTICHEREMO MAI

    Era convinto che per vincere i malanni occorresse tanta forza di volontà e tanto ottimismo nell’affrontarli.

    Dario Smaldino ci ha salutato durante l’ultima riunione conviviale di Roseto dello scorso anno con il solito sorriso gioviale aperto agli entusiasmi e alle cose positive dando appuntamento a tutti alla “prossima mostra”. Era sicuro di quello che diceva perché nonostante il male che lo minava gli procurasse molto dolore fisico era riuscito a dominarlo con la sua voglia di vivere e con la sua tenacia di indomito combattente.

    Quando Antonino i6DQD mi telefonò quella sera per annunciarmi la triste notizia sentii staccarsi dalla mia persona una parte della mia memoria, un pezzo della mia coscienza con il bagaglio affettivo che ognuno di noi si porta dietro nella vita. Questa fu anche la sensazione che provarono le centinaia di persone che lo conobbero e lo ebbero amico. Egli dominò la malattia che lo stava consumando ma fu tradito da un banale blocco intestinale. Questa circostanza aumento in tutti noi lo sconcerto per la perdita subita.

    Tutti gli OM, e non solo quelli abruzzesi, lo ricordano con affetto e noi vogliamo approfittare della diffusione di questo nostro sito per riportare una parte della commemorazione ufficiale che l’Assemblea del Comitato Regionale ha voluto dedicare a Dario.

 

“…Dario Smaldino i6AEN alla cui memoria oggi rivolgiamo il nostro affettuoso pensiero, non si sarebbe mai arreso, non avrebbe mai pensato di lasciarci, non si sarebbe mai rassegnato a considerarsi un uomo e un radioamatore invalido. Egli, prima di essere un appassionato radioamatore, fu un marito ed un padre esemplare e noi ben conosciamo il vuoto che ha lasciato nella sua famiglia.

Dario era riuscito, coi suo entusiasmo e con la sua prorompente vitalità, con la sua passione organizzativa, con il suo impegno a trasmettere il morbo dei radiantismo a tanti giovani che ora sono apprezzati OM.

Tutti conosciamo i suoi meriti: ha fondato una delle sezioni più attive d'Abruzzo, ha creato ed organizzato una Mostra Mercato che si è affermata in campo nazionale, è stato per diversi anni Presidente dei Comitato Regionale, Delegato alla Commissione d'Esami di Sulmona, ha rappresentato in diverse occasioni la nostra Regione in varie manifestazioni nazionali, è stato sempre in prima linea nel settore della Protezione Civile.

Qualche volta il suo entusiasmo lo portava ad esagerare come tutte le persone che operano intensamente, ma ciò avveniva per AMORE verso il sodalizio. Proprio per questo suo carattere molti gli volevano bene, compreso il sottoscritto, perché era trasparente, se ti doveva dire qualcosa di spiacevole non te lo mandava a dire. Egli fin da ragazzo si considerò un radioamatore. Uscito quasi adolescente dal corso Marconisti della Marina Militare, non si staccò mai dai ricordi e dal fascino dei suoi primi messaggi trasmessi con il glorioso tasto verticale della nostra Marina, come non si staccò mai dall'ambiente delle ferrovie partecipando attivamente all'Associazione D'Arma dei marinai in congedo, e a quella dei radioamatori ferrovieri.

Dario ci ha lasciato una eredità che non dobbiamo assolutamente disperdere: la sua umanità il suo ottimismo, la sua creatività associativa, il suo spirito di servizio, la sua solidarietà verso i colleghi, costituiscono un patrimonio morale che dobbiamo conservare gelosamente.

Egli insieme a pochi altri OM abruzzesi, ha portato il nostro hobby ai vertici della considerazione da parte delle autorità contribuendo allo sviluppo della collaborazione tra la nostra Associazione e gli Enti Locali. Oggi grazie anche alle sue iniziative, siamo più apprezzati negli ambienti sportivi, e politici a tutti i livelli.

Quando scompare una persona a cui vogliamo bene abbiamo la dolorosa sensazione di perdere anche una parte di noi stessi, e ci assale una intensa nostalgia dei momenti belli vissuti insieme all'amico che non rivedremo mai più su questa terra.

L'ultimo momento spensierato e direi quasi goliardico vissuto con Dario è stato in occasione della Mostra dello scorso anno a Sílvi. Egli acquistò un gìoiellino di apparato HF e sembrava un bambino che non vedeva l'ora di aprire la scatola dei suo giocattolo preferito. Quando lo riaccompagnai a casa notai sul suo volto quella voglia di vivere che non lo abbandonava mai.

Oggi gli rivolgiamo il nostro caro pensiero e la nostra gratitudine, con tutto l'affetto che meritava. Forse avremmo dovuto dirgli queste cose quando era tra noi. Se non lo abbiamo fatto è stato solo per pudore ma stai sicuro Dario Smaldino, uno come te non potrà mai morire perché non sarà mai dimenticato”.

 

Romano Di Bernardo

i6vdb Presidente Comitato Regionale Abruzzo

 

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